La migliore trattoria di Napoli, on demand, raccontata da Mario Soldati
Scelgo una piccolissima trattoria senza insegna e, credo, senza nome, che mi attrae da anni, ogni volta che vengo a Napoli, e dove non ho mai avuto il coraggio di entrare, tanto il suo aspetto è sordido. Un vicolo dall'altra parte di Toledo: una casetta stinta, sbrecciata: due sudici ingressi, due stanzucce dal soffitto basso con rari tavolini e clienti ancora più rari, perduti nell'oscurità: in fondo a una delle due, la fiamma di un forno: e tra l'una e l'altra, incastrata con il suo ingresso e con la sua insegna sul vicolo, una botteguccia da barbiere.